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“Non si è, e non si sarà mai, stranieri a casa propria”.

“Non si è stranieri in casa propria quale sia cultura, lingua o religione”, sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciata durante le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia della Valle d’Aosta, tenutesi sabato 7 settembre ad Aosta presso il Teatro Splendor. Parole con un valore profondo per noi valdostani. In un’epoca in cui troppo spesso ci sentiamo “stranieri” nella nostra terra, queste parole risuonano come un richiamo all’orgoglio e alla difesa della nostra identità. E il SAVT sa bene cosa significa lottare per non sentirsi estranei.

Au cours des dernières années, le SAVT a dû mener de rudes batailles pour maintenir sa légitimité en tant que représentant syndical. Il a été accusé de ne pas pouvoir être considéré comme un véritable syndicat, simplement parce qu’il représente principalement la population valdôtaine. Une accusation absurde et injuste, qui ignore la profonde connexion du SAVT avec le territoire et ses habitants. Le secrétaire général du SAVT, Claudio Albertinelli, souligné : « Le SAVT n’est pas seulement un syndicat, c’est l’expression de notre culture, de nos langues et de notre manière de concevoir le travail et la vie communautaire. Notre autonomie syndicale est la garantie que les travailleurs valdôtains ne soient pas traités comme des citoyens de seconde zone dans les affaires nationales. » Le SAVT incarne donc la voix du territoire, un syndicat profondément enraciné dans l’histoire et l’identité de notre vallée.

Lors de l’événement, une mention spéciale a été faite aux jeunes du groupe théâtral Le Digourdì, qui ont offert sur scène une représentation capable de rappeler des figures clés de l’histoire de la Résistance valdôtaine, telles qu’Émile Chanoux, martyr de la liberté, ravivant le feu et la passion qui animaient cette époque. Marlène et Margot Jorrioz, Fabien Lucianaz, ainsi que d’autres jeunes talents, ont su rendre hommage au sacrifice et à la lutte de ceux qui, comme Chanoux, ont fermement cru en l’autonomie de la Vallée d’Aoste, non seulement comme expression politique, mais aussi comme une réalité culturelle et sociale unique.

Le parole del sindaco di Aosta, Gianni Nuti, hanno poi introdotto un tema cruciale per il futuro della Valle: l’autonomia e la solidarietà. Nuti ha ricordato che l’autonomia non è fine a se stessa, ma deve essere vissuta come un’opportunità per servire e accogliere. Solidarietà, non isolamento. E questo principio è da sempre alla base del SAVT. La nostra autonomia non può esistere senza solidarietà, né verso i lavoratori né verso la comunità che ci circonda. Il SAVT si è sempre battuto per garantire diritti non solo ai valdostani, ma a tutti coloro che vivono e lavorano nella nostra regione, indipendentemente dalla loro provenienza.

Incisivo l’intervento de il Presidente della Regione, Renzo Testolin, che ha offerto una riflessione profonda sul ruolo della Valle d’Aosta come ponte tra Italia e Francia, richiamando l’importanza del plurilinguismo e della nostra posizione strategica come terra di confine. Testolin ha sottolineato come il Trattato del Quirinale, firmato per rafforzare i legami tra i due Paesi, evidenzi il ruolo cruciale della Valle d’Aosta nel mantenere e sviluppare questa relazione. Testolin ha ribadito che il riconoscimento del plurilinguismo non è solo un fatto culturale, ma un elemento di uguaglianza costituzionale che rafforza la nostra identità storica e contemporanea come territorio transfrontaliero.

In questo contesto, la montagna non è solo una risorsa naturale, ma un elemento strategico. La nostra regione, con le sue infrastrutture alpine, i trafori e i collegamenti tra Italia e Francia, riveste un’importanza centrale per i trasporti europei. “La Valle d’Aosta, -sottolinea Albertinelli- grazie alla sua posizione e alle sue infrastrutture di collegamento, rappresenta, e ha da sempre rappresentato, una porta d’accesso tra l’Italia e l’Europa. Il nostro territorio è un punto di transito strategico non solo per le merci, ma anche per lo scambio di idee, culture e persone. La nostra capacità di gestire e valorizzare queste risorse è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che tuteli sia l’ambiente montano che le esigenze economiche locali e internazionali. Motivi per cui è necessario mantenere un dialogo costruttivo tra la Valle d’Aosta e la Francia affinché la nostra terra rimanga punto strategico per il bene della nostra economia e cultura. Purtroppo, in questi mesi, non sarà così vista l’ancora controversa situazione del Tunnel del Monte Bianco”.

La Valle d’Aosta, oggi come ieri, è un esempio di come l’autonomia possa essere sinonimo di unità nella diversità. Il SAVT, come sindacato, continuerà a lottare per garantire che questa autonomia non sia solo una parola, ma una realtà vissuta e condivisa da tutti i valdostani.