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Docenti valdostani senza abilitazione: i sindacati chiedono risposte

Mille firme per chiedere l’attivazione dei percorsi abilitanti all’insegnamento in Valle d’Aosta. Venerdì 14 febbraio, Cgil, Cisl, Savt e Uil hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in cui tornano a chiedere con forza alla Regione Valle d’Aosta e all’Università della Valle d’Aosta di attivare i percorsi abilitanti per i docenti. Questi corsi rappresentano un passaggio fondamentale per 66 insegnanti valdostani, vincitori del primo concorso PNRR, permettendo loro di ottenere il ruolo senza dover affrontare lunghi e costosi spostamenti fuori regione. La richiesta è stata formalizzata attraverso una petizione che ha raccolto oltre 1.000 firme da parte di insegnanti di ogni ordine e grado, segnale chiaro della necessità di un intervento tempestivo.

L’attivazione dei percorsi abilitanti in Valle d’Aosta si scontra con ritardi accumulati e con un nodo ancora irrisolto: la gestione delle materie trasversali come didattica, pedagogia e psicologia. Se per il tirocinio è già stato siglato un accordo che permette ai docenti valdostani di svolgerlo nella regione, per le materie teoriche l’unica alternativa attualmente disponibile prevede la frequenza in Piemonte o in altre regioni. Un vincolo che rischia di avere ripercussioni gravi sul sistema scolastico valdostano.

“Già oggi molte supplenze vengono coperte da studenti universitari per la difficoltà nel reperire insegnanti”, evidenzia Luigi Bolici del SAVT, sottolineando il rischio di una crescente precarietà per il sistema educativo regionale. Se gli insegnanti dovessero essere costretti a prendere aspettativa per frequentare i corsi fuori Valle, le scuole potrebbero trovarsi in seria difficoltà nella gestione delle supplenze.

L’urgenza di attivare questi percorsi non riguarda solo i 66 vincitori del concorso PNRR, ma anche decine di precari, inclusi quelli delle scuole paritarie, che necessitano dell’abilitazione per poter ottenere un contratto stabile. “La nostra preoccupazione è che a breve le scuole si svuotino”, avverte Bolici, ribadendo la necessità di una soluzione che eviti l’esodo forzato degli insegnanti verso altre regioni.

Oltre alla problematica logistica e organizzativa, vi è anche una questione economica: il costo dei percorsi abilitanti si aggira intorno ai 2.500 euro, a cui si sommano le spese di trasporto e alloggio per chi deve frequentare i corsi fuori regione. Per il sostegno, la Regione ha già stanziato 70mila euro, un precedente che i sindacati vogliono venga replicato per i percorsi abilitanti ordinari. “L’Università della Valle d’Aosta non è nuova a questi corsi: fino al 2007 si tenevano in Valle i percorsi della Ssis. Serve solo volontà politica e finanziamenti”, conclude Bolici.