Secondo un’indagine condotta da CNA nazionale, nel mese di giugno 2023, sono 33mila le imprese artigiane a rischio fallimento o blocco dei cantieri, con la possibile perdita di 150mila posti di lavoro, nella filiera delle costruzioni, a causa del blocco
della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi.
Un dato che, dopo due anni di ripresa del settore, con il passare dei giorni reca inquietudine e preoccupazione per il futuro dell’intero comparto e, soprattutto, dei lavoratori.
“Il settore dell’edilizia ha vissuto due anni di crescita, i dati dell’Ente paritetico Edile della Valle d’Aosta -evidenzia il Segretario di categoria Stefano Enrietti- sono chiari: a fine 2022 le imprese edili della regione erano 463, con un aumento del 39% da fine 2019, relativo al periodo pre-Covid e della messa in campo delle agevolazioni relative al Superbonus. Una situazione che ha dato origine a un boom di assunzioni pari a una crescita del 46%. La recente scelta del Governo di bloccare la cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi rischia di cancellare centinaia di posti di lavoro ed, inoltre, colpisce tutti cittadini valdostani con un basso reddito negandogli la possibilità di avere una casa più vivi- bile, sicura, efficiente in
termini energetici, e con bollette meno onerose”.
Per questi motivi, il SAVT Bâtiments, sostiene ed esprime solidarietà a tutti i lavoratori che parteciperanno alla mobilitazione indetta da Fillea Cgil e la FenealUil per il prossimo 1 aprile organizzata in 5 periferie di metropoli italiane: Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo.
La mobilitazione, oltre alle richieste di modifica al decreto 11/2023 (misure urgenti in materia di cessione del credito), esprimerà la contrarietà del mondo sindacale alla norma, proposta dal Governo nel decreto attuativo del nuovo Codice degli Appalti, di
introdurre negli appalti pubblici la liberalizzazione dei livelli di sub appalto (il così detto “sub appalto a cascata”), oggi vietato dall’attuale Codice degli Appalti.
“Una norma che si prospetta come ostacolo ad esigere le tutele contrattuali e di legge –sottolinea Enrietti- in termini di corretta applicazione dei CCNL, per cui il rispetto delle norme su salute e sicurezza, parità di trattamento. Sicurezza sul lavoro che, basti vedere le notizie di cronaca locale degli ultimi mesi, mai come oggi è un tema a cui non si può non dare priorità”.